17 dic 2014

#AmazingStories ♠ Ma TU mi LIKE?



Lo dico e lo ripeto. 
Zuckerberg ha creato il delirio - che vorrebbe anche farci pagare, in tutto ciò.
Mi spiego. L'idea di fondo mica è tanto malvagia? No. 

Un libro virtuale in cui raccogliere tutta la popolazione mondiale - si, anche chi mangia pane e cipolla ha Facebook con la 'Onion Gallery' - e permettere incontri virtuali tra amici secolari, coppie di anziani che si sono lasciati durante la guerra e si sono ritrovati, certo un pó diversi, sfogliando le pagine di Facebook, coppie che, da virtuali, sono diventate reali. 
Ha creato un portale su cui condividere ogni cosa: pensieri, lagne infinite, foto di animaletti - dead or alive - cibo, proteste politiche, stati sentimentali e tutte ste belle cose qua sulle quali non mi dilungo perché già conoscerete, forse anche meglio di me.
Insomma, come trovata, se ben sfruttata e senza mercenarismi di sorta ( ved. pagine pubbliche, umiliate a dispetto dei ricchi paganti ) non è terribile, anzi.
Oggettivamente sarebbe anche un buon compromesso tra tecnologia e mondo reale.
Ma, e questo non te lo perdono affatto mio caro Mark, non hai preventivato alcune catastrofiche conseguenze di questa genialata che hai imposto al globo ( il MA forse devo rettificarlo, lo scrivo in maiuscolo, rende di più lo stato di sconforto/amarezza/rassegnazione che mi pervade ).

L'effetto farfalla, che si scatena quando arriva un misero, anonimo, privo di valore, errato LIKE a qualcuno - che lo aspetta tutta la giornata, con il cellulare in mano e con una fronte  talmente corrucciata da farsi venire la 'ruga del pensiero' - è una tua responsabilità. 
Perchè, caro mio, per correttezza, avresti dovuto inserire un advertising chiaro e coinciso nel format: "A tutti gli allummati persi per soggetti che non se li filano proprio o, tuttalpiù, ricottano qua sopra perché non hanno altri interessi nella vita e per errore vi hanno messo un MI PIACE, non vi emozionate tanto da prenotare il pranzo di nozze. Non pensate che siano decisi a fare il grande passo, che vogliano voi e solo voi, che abbiano perso improvvisamente i lumi della pseudo ragione e siano follemente innamorati di una foto della vostra tenera tartaruga mentre espleta le funzioni fisiologiche. 
Non pensate che sia il preludio ad una cena romantica, ad una dichiarazione d'amore, ad un giro in gondola a Venice. Non pensate che si possa aprire un nuovo mondo, che le prospettive siano cambiate, che i cuori siano finalmente aperti ad accogliere tutto il vostro incondizionato ed infinito amore".

NO. 
Un LIKE, come quello di ogni altro essere umano che clicca like - che però, stranamente, non viene notato - è SOLO ED ESCLUSIVAMENTE un LIKE
Anzi, non ve lo dirà mai Zucky the Fox ma ve lo dico io, è spesso uno strumento di 'sondaggio' pre messaggio - tattica, ormai nota, attuata da soggetti che hanno l'abitudine di sparire manco fossero Copperfield o, piuttosto, Mago Otelma. Il gesto del 'mi piace' serve a ricordare alla malcapitata controparte che l'individuo ancora esiste - vabbè, si è perso per un paio di mesi in Amazzonia assieme alle scimmiette nane, ma è tornato. 
E, spesso, è il preludio ad un successivo ( e troppo triste ) messaggio: "Ma come stai, quanto tempo è passato! Sai, ero con la Cristoforetti, non ho avuto proprio modo di tenere i contatti, nello spazio non c'è il 3G. Ma tra mezz'ora che hai da fare? Perché sarebbe un grandissimo piacere poter prendere un caffè con te e raccontarti del cratere nel quale è finita la sonda spaziale che conteneva il mio cellulare".

Si, avete letto bene. 
Un like, molto spesso (99,9% delle volte) è solamente un elementare modo di riapprocciare chiunque capiti nel raggio di 5 cm dal proprio naso virtuale, senza troppo impegno e perdendo giusto quei due minuti di tempo - noia - tra una sigaretta, una partita a Candy Crush ed un T9 che proprio non vuole funzionare. 
Il problema non è dello scontato di turno (parlo al maschile, per esperienza personale, ma ci sono anche tante signorine che, più sottilmente, mettono in atto la pantomima di cui sopra), ma di chi riceve questo genere di messaggio. 
Le reazioni sono diverse, cambiano da persona a persona, ma, approssimativamente, posso sostenere che CHI aspettava questo gesto, sarà immediatamente entrato in fibrillazione, avrà inviato lo stamp a tutti gli amici e parenti più stretti, sarà già sotto la doccia con una lametta in mano e, nel frattempo, avrà sicuramente resettato tutte le ansie dei mesi precedenti per far spazio ad un orgoglioso "HAI VISTO? Era come dicevo io, mica è sparito! L'hanno chiamato a lavorare come agente sotto copertura della Cia, per questo non mi ha più scritto per mesi. Anzi, che persona in gamba! Ce ne fossero così...".

E certo, ce ne saranno, aumenteranno a dismisura, ve lo posso garantire. 
Fino a quando troveranno un dolcissimo "Si, corro a prepararmi", dopo mesi e mesi di agonia, stati pre comatosi e dubbi che manco Amleto si è mai fatto venire, allora aspettatevi la botta finale. 
La seconda sparizione, quella che lo porterà in un tempio buddista per ritrovare se stesso. Perché l'avete destabilizzato troppo, voi e la vostra scollatura a forma di cuore - certe forme, con certa gente, proprio non dovete indossarle - e dovranno riflettere tanto, facendo leva anche sui massimi sistemi, per uscire dall'impasse nel quale VOI l'avete lanciato con questa mania del 'Ci sentiamo domani'.

E quindi NO, un semplice like non può trasformarsi in tutto questo. 
Deve restare, nelle vostre come nelle loro menti e tastiere, un apprezzamento a ciò che avete postato, condiviso, fotografato. 
Che tanto chi vuole scendere dalla luna e tornare sulla terra per vedervi e prendere 'un caffè' ( nuovo gergo tecnico per indicare la nottata completa ), sa come, dove e quando trovarvi. 
E non ha bisogno di un Social Network per inscenare tutto sto poco. 
Ha le idee chiare, sa cosa vuole e tenta di non perderlo. Almeno ci prova.
Perché a cliccare mi piace siamo bravissimi tutti, ma a dirlo ad una persona, negli occhi, avanti ad un vero caffè, siamo ugualmente bravi? 

Spunti di riflessione per questa nuova rubrica che ho deciso di inaugurare con un tema molto ricorrente. 
#AmazingStories raccoglierà vari argomenti, più o meno personali, perché voglio che questa piattaforma mi rappresenti a 360 gradi e non solo come Beauty Blogger. 
Ci sarà da ridere, questo ve l'assicuro...

See You, Ale...

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