17 dic 2013

Perchè fai l'attore? Ce lo racconta Roberto Calabrese...








Classe 1986. 
Occhi azzurro giaccio che ricordano tanto il mare della nostra splendida Napoli.
La capacità di gestire anche ruoli "poco ortodossi". 
L'amore folle per la recitazione.
Un napoletano ha già nel sangue l'arguzia di calarsi in ruoli diversi.
E lui non è assolutamente da meno, anzi.
Qualcuno magari lo conoscerà attraverso il cinema, altri, invece, per le sue performance teatrali, altri ancora per le fiction televisive.
Qualsiasi personaggio debba interpretare, lo fa con disinvoltura. Sembra quasi di relazionarsi con un amico.
Ed è per questo che, di comune accordo, abbiamo pensato ad una piccola intervista.
E'un ragazzo gentilissimo, alla mano, semplice, disponibile.
Un Partenopeo DOC, oserei scrivere, sebbene adottato dalla Capitale.

Ma cosa ci racconta Roberto a proposito della sua vita?
L'ho riempito di domande, come al mio solito!










Ale : Da cosa nasce la tua passione per la recitazione? Hai sempre desiderato lavorare in questo campo oppure hai scelto di farlo in un momento particolare della tua vita?

Rob : La mia passione nasce a 9 anni, quando ho iniziato a fare teatro. Ed è nata nel momento in cui ho capito che sul palcoscenico potevo fare tutto quello che nella vita non si può fare. Ricordo che urlavo, e il regista - insegnante mi diceva: " Bravo, urla di più " e pensavo che se invece l'avessi fatto nella vita, mi avrebbero rimproverato.
Mi sentivo libero di giocare, e questo per un bambino era tutto.
Il problema, oggi, è che forse molti attori, sul palcoscenico, hanno smesso di giocare.


Ale: C'è una figura emblematica a cui ti sei ispirato e/o ti ispiri ancora?

Rob : SI. Il mio punto di riferimento per l'arte, per la recitazione, per il teatro, è sempre stato Peter Brook.
Credo sia il più grande regista teatrale mai esistito.


Ale : Sei un attore teatrale, cinematografico e televisivo.
Dove ti senti maggiormente a tuo agio? Sul palcoscenico, dove è più semplice improvvisare, oppure dietro una videocamera, con un preciso copione da seguire?

Rob : Mi sento a mio agio sul palcoscenico, per me è una seconda realtà, forse addirittura mi sento di dire che sto meglio sul palco che nella vita reale.
Eduardo De Filippo diceva : " Recitare significa vivere veramente quello che gli altri nella vita recitano male ".
Io sto meglio sul palco perchè tutti noi, lì sopra, viviamo realmente.
Nella domanda, secondo me, c'è un grande errore. Credo che ovunque si possa improvvisare, sia sul palco, sia sul set, quindi qualcosa della domanda non mi torna.


Ale : Dove hai studiato recitazione? Come hai vissuto il tuo percorso formativo?

Rob : Ho studiato recitazione a Napoli, in un teatrino piccolo, fino all'età di 18 anni. Poi sono entrato all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico e lì mi sono diplomato.


Ale : Nonostante sia giovanissimo, hai un curriculum di tutto rispetto.
Qual è stata, fino ad ora, l'esperienza lavorativa che ti ha regalato maggiori soddisfazioni?

Rob : Non saprei. Alla fine ogni esperienza, anche quella più brutta, mi ha sempre dato tanto e mi ha fatto migliorare. Anzi, paradossalmente, credo che soprattutto le esperienze più brutte mi abbiano fatto crescere sotto l'aspetto attoriale.


Ale : Quali sono i pro ed i contro della tua professione?

Rob : I pro sono che fai un mestiere sempre pieno di emozioni, di stimoli, di paure, mai banale, dove incontri tante persone, tanti artisti. I contro è che spesso trovi, in questo mestiere, persone che non meritano, che ci sono solo per raccomandazione, e questo a chi si è fatto il culo, a chi ha lavorato e studiato fa veramente male.
Un altro bel contro è la precarietà : non sai quando lavori e non sai come usare i soldi, visto che puoi lavorare per tre mesi, guadagnando anche bene, ma poi non sai quando lavorerai di nuovo. Quindi non sai se e come usare quei soldi.
Diciamo che finchè non si arriva a un certo livello, ad una certa fama, bisogna sempre stare attenti e controllarsi.


Ale : Che progetti hai per il futuro?

Rob : A Marzo andrà in onda una miniserie per Rai Uno dal titolo " DON DIANA - PER AMORE DEL MIO POPOLO " per la regia di Antonio Frazzi, uno dei registi più bravi che abbia mai conosciuto. Tra gli attori, anche Alessandro Preziosi.
Poi ci sono molti altri progetti teatrali : ho un teatro che dirigo a Monterotondo, vicino Roma, di 90 posti e sto preparando una serie di progetti molto interessanti sia con la mia compagnia sia con altri artisti in collaborazione.


Ale : A tutti coloro che sentono di voler intraprendere questa strada, cosa consiglieresti di fare?
E, soprattutto, di non fare?

Rob : Consiglio di studiare tanto, bene, aprrofonditamente ma di non fare della tecnica tutto il mestiere dell'attore. Consiglio di non perdere mai la propria sensibilità, di avere carattere e personalità.
Madre Teresa, una volta, disse : "LA VITA E' UN'AVVENTURA, RISCHIALA".
Io adoro l'artista/attore che rischia, che si mette in gioco, che va oltre le proprie possibilità, in questo modo ci si conosce e si migliora.


Ale : Di recente abbiamo avuto modo di conoscerti meglio attraverso la Soap napoletana "Un Posto al Sole".
Interpreti il ruolo di un cattivissimo e privo di scrupoli Fulvio Auriemma. Come vivono, i tuoi fan, il ruolo che interpreti? Lo associano solo al personaggio oppure ti identificano, realmente, nello stesso?


Rob : Si Fulvio Auriemma è un personaggio particolarmente cattivo, senza scrupoli, e, devo dire, che mi sono divertito ad interpretarlo proprio perchè era così. Adoro i personaggi cattivi, non sono mai banali e posso giocarci molto sopra, improvvisando anche.
La gente ha praticamente odiato Fulvio e questo mi ha reso felicissimo, perchè era il mio intento attoriale, il mio scopo, farlo odiare. Sono riuscito a farmi odiare addirittura da mia madre e questo mi fa capire che sono riuscito a trasmettere il personaggio nella sua totalità.
Ma la gente deve anche capire che non sono io, che io interpreto solo un ruolo e, quindi, dovrebbe fare attenzione a comprendere che, appunto, è un "gioco".


Ale : Concludiamo l'intervista regalando, a tutti coloro che ti seguono, qualche aneddoto di vita privata di Roberto Calabrese.
Cosa fai durante il tempo libero? Come trascorri le tue giornate oltre al lavoro? Che interessi coltivi?

Rob : Non amo assolutamente parlare della mia vita privata. Posso dire, in poche parole, che sono felicemente fidanzato, che adoro fare sport, uscire con gli amici, bere, fumare, andare ai concerti, mangiare. Insomma, un pò come tutti!




A conclusione dell'intervista mi ha scritto " Scappo, vado a fare le prove ".
Perchè questo è ciò che fa un attore.
Corre, non si ferma mai. E lo fa con il sorriso, ha scelto di farlo.







Grazie Roberto per questa parentesi diversa e per la tua semplicità!
Sono sicura che avrai un futuro carico di splendide sorprese con queste interessanti premesse!

Ed a voi, Beauty Addicted nonchè amiche di penna virtuali, un bel regalo di Natale!
Perchè ogni tanto fa bene interrompere la consueta routine di un blog, intervallandola con articoli diversi ma altrettanto piacevoli!
                                           


Vi auguriamo uno splendido Natale. 
E chissà, magari Roberto tornerà a Napoli a trascorrere le sue vacanze...


                                                       
                                                                See You, Ale & Rob...



4 commenti:

  1. L'ho visto anche io in "Un Posto al Sole" e lo avrei preso a sberle. Chiaro segnale del fatto che si è perfettamente calato nella sua parte, tanto da risultare vero.

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    1. Ahahahha, vero! E' cattivissimo in quel ruolo! Ma bravo per questo...

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